DIRETTAMENTE DALL'INDIA...

Tre mesi su un altro pianeta... Oppressa dal caldo e "attaccata" dalle zanzare... Carica di curiosita'... Pronta a scoprire una cultura totalmente diversa dalla mia...

Sunday, June 3, 2007

INGIUSTIZIE… Difficile capire questo Mondo…

Ci sono giorni che vorrei chiudere gli occhi e non guardare. Ci sono giorni che vorrei urlare e fare in tutti modi possibili per cambiare le cose… Ci sono giorni che, purtroppo, non mi accorgo di quanto è assurdo ciò che mi circonda e quasi non ci faccio più caso. Mi vergogno quasi a dirlo, perché abituarsi a quello che si vede qui non è certo facile.
Poveri e poverissimi … Capanne super-instabili, che ora che arrivano i Monsoni verranno spazzate via dalle piogge… Bimbi nudi, senza vestiti, e mamme incinta ossute, le cui uniche rotondità sono i loro pancioni… Vivono nella sporcizia, nell’assenza totale di igiene. Mendicano, a volte. A volte non hanno nemmeno la forza per farlo, sotto il sole, e si trascinano, stanchi, in quel poco d’ombra che offre la città, bevendo acqua dalle fontane pubbliche o raccogliendo quella stagnante. Un giorno una bimba si è avvicinata chiedendo un poco d’acqua e allora le ho regalato la mia bottiglia d’acqua mezza vuota. Lei aveva un bicchiere (che era una bottiglia di plastica tagliata a metà, non di certo un vero bicchiere…) con all’interno un po’ d’acqua marrone talmente sporca che viene da chiedersi se lei sopravviverà a berla… A me viene la “cagarella” soltanto a bere l’acqua del rubinetto… Lei come fa a bere acqua marrone di fiume lurido e di pioggia polverosa? Vivono come cani randagi, non conoscono cosa sia la scuola, ma sanno che esiste, non hanno mai provato sulla loro pelle un bel vestito pulito, ma li vedono addosso ai ricchi, che sfrecciano allegri dentro le loro belle auto.

Uno storpio, a cui mancano entrambe le gambe, che si trascina sulle braccia in mezzo alla strada per recuperare una monetina lanciatagli da un autista… Avrà la mia età. E un viso bellissimo...
Un bimbo piccolino, avrà 4 anni, con occhi grandi grandi, neri come la pece, che ti fissa e si aspetta almeno una caramella da te, occidentale ricca e sorridente, che ti sei potuta permettere un biglietto aereo di 600 euro per arrivare fino qui… quante rupie? Non riesco nemmeno a fare il conto… troppe! Bimbo bello e magrissimo, vestito di stracci, che inizia a sorriderti non appena ti vede tirare fuori dalla borsa un succo di frutta e iniziare a berlo: lo vuole lui quel succo di frutta, e non si schioda da lì fino a che non glielo hai dato. Bellissimo e sorridente, si allontana, succhiando con vigore quello che hai lasciato per lui. Grazie - dice. Speriamo che vivrai ancora qualche anno per iniziare ad andare a scuola - penso io.
L’autista dell’Ambasciata vorrebbe andare a lavorare in Italia. Ma quanti stipendi deve accumulare per pagarsi un biglietto aereo per il viaggio? Un anno intero di stipendi e più… Mettendo TUTTO da parte. Prende 3000 rupie al mese. Sono circa 55 euro. Possibile vivere così? E menomale che lavora… Abita in un villaggio del Nord, ai piedi dell’Himalaya, senza luce né acqua corrente. Deve andare al fiume ogni volta, anche solo per lavarsi i denti. Deve andare in bagno in mezzo al bosco, tutti i giorni. Va orgoglioso della sua bella divisa di autista, camicia azzurra, piena di buchi sulla schiena, e pantaloni neri. Sua mamma gliel’ha lavata ben bene prima di partire – mi dice. E lui dopo il viaggio tornerà al villaggio con un po’ di soldi per comprare da mangiare, e chissà, un po’ di mancia, se va tutto bene…
Una bimba con la fame scritta negli occhi, con delle braccine e delle gambette che farebbero impressione a chiunque … Mi tocca i piedi per chiedere l’elemosina. Perché i piedi? - penso io. Faccio per cercare una caramella nella borsa. Il risciò riparte, è arrivato il verde. La bambina si attacca al risciò e lo insegue, con le auto scorrazzanti e strombazzanti nel bel mezzo dell’incrocio. L’autista parte, ma poi, superato l’incrocio, si ferma ad aspettare la bambina che sta correndo e mi sta inseguendo perché ha capito che ho qualcosa per lei… Prende la caramella e mi saluta tutta sorridente. Fa “ciao ciao” con la manina sporca, e corre dalla mamma tutta orgogliosa del suo bottino.
Un vecchio, sdraiato sul marciapiede… - Oddio, ci manca poco che non lo calpesto! - Ha la barba bianca. Ha vissuto su quel marciapiede per un sacco di anni. Chissà quante cose ha visto e quante storie avrebbe da raccontare, ma nessuno ha voglia di ascoltarlo. Non si può dar retta ad uno come lui, un povero intoccabile. Cos’avrà mai fatto nella sua vita precedente per meritarsi questo trattamento oggi?

E cos’avrò fatto io nella mia vita precedente per meritarmi la mia vita? Quanto siamo fortunati ad essere nati sani nel lato ricco del Mondo!

DEI MULTI-COLOR... W l'India e i suoi colori...

Sono ovunque queste divinità kitchissime e coloratissime degli induisti. Dappertutto.
Belli loro, seduti, con le gambe incrociate e le braccia aperte in una sorta di abbraccio, sorridono… Hanno due, ma anche quattro/sei/otto braccia. Dipende… E assumono le forme più strane. C’è Ganesh, per esempio, il mio preferito, un bel ciccione con la testa di elefante, dio della buona sorte, della prosperità e patrono degli scribi (come non poteva essere il mio preferito… date tutte le parole che scrivo?), dipinto e scolpito nelle posizioni più strane e buffe.
Poi c’è Shiva, quello che viene rappresentato coi serpenti tutti intorno al collo. Saraswati e Lakshmi, bellissime. E poi Brahma, il creatore, e Vishnu, e Krishna… Sono infiniti, circa 330 milioni, dicono le stime… Ma chi mai si sarà messo lì a contarli tutti?
E ogni bravo autista di risciò ne ha almeno 3 o 4 stampati lì, vicino al volante o sullo specchietto retrovisore o sul vetro… Come dei santini.
L’ho detto, sono ovunque. Nelle case (con una specie di altarino), sulle scrivanie degli uffici (compresa quella del mio capo), davanti agli ingressi dei palazzi, magari tutti ricoperti di fiori, sui cruscotti delle auto, dove si vede proprio di tutto: semplici immaginette, piccoli soprammobili di vetro disegnato (come quelli che si trovano come souvenir per la Torre Eiffel o il Colosseo…), statuine, più o meno grandi (ne ho vista una, una volta, che sembrava un albero di Natale: con le luci colorate intermittenti tutte attorno… non so come guidava l’autista con un albero di Natale davanti alla faccia!). Tutti pieni di colori, con addobbi e fiori a far loro da collane. Tutti meravigliosamente venerati da questi indiani che si fanno un segno di preghiera anche davanti ad una statuetta messa lì per bellezza di fronte all’entrata di un ristorante.
Bellissime e coloratissime queste divinità induiste. Bellissime e coloratissime, esattamente come gli indiani, che dipingono le facciate e i retro dei loro camion; che si vestono con questi magnifici sari tutti colorati, uno diverso dall’altro, e così eleganti; che si “addobbano” con tantissimi gioielli colorati; che si riempiono di fiori, venduti per la strada con le forme più svariate, compresa a forma di braccialetto, o davanti ai templi, solo i petali, per profumare e addolcire il luogo sacro; che durante la festa di Holi, a febbraio, si tirano addosso i colori… Che festa meravigliosa, un po’ come il nostro Carnevale.
La foto di oggi è di una raffigurazione che mi hanno dato a Pushkar, dovrebbe essere Brahma con Saraswati, la sua sposa (sempre se ho capito bene ciò che mi voleva spiegare il buffo signore indiano che me l’ha regalata, in cambio di una donazione “totalmente volontaria” che ero stata “leggermente” spinta a fare all’interno del tempio…)