DIRETTAMENTE DALL'INDIA...

Tre mesi su un altro pianeta... Oppressa dal caldo e "attaccata" dalle zanzare... Carica di curiosita'... Pronta a scoprire una cultura totalmente diversa dalla mia...

Tuesday, June 12, 2007

JIM CORBETT NATIONAL PARK… Festeggio il mio compleanno in mezzo alla natura…

8 giugno 2007
Mai avrei detto che avrei festeggiato i miei 24 anni in India. Mammamia, che emozione! Il mio primo compleanno veramente lontano da casa, senza la torta della mamma, senza la festa con gli amici… niente di tutto ciò!
Francesco, un ragazzo che lavora nell’ufficio accanto al mio, mi regala un bel mazzo di fiori (che piazzo immediatamente sulla mia scrivania); compro dei pasticcini che porto al lavoro per mangiarli con un po’ tutta l’Ambasciata (c’è chi, più pacato, prende un solo pasticcino; chi, come il mio supervisore, che tutto contento, ne prende un secondo quasi timidamente; e chi, come le ragazze indiane che lavorano nell’amministrazione e tutti i giovani stagisti che, affondando le mani nella scatola, la finiscono tutta, dando la colpa alla gola e alla fame “famelica” che li attanaglia qui in questo Paese…)
La vera festa, però non è in Ambasciata: si tratta del viaggio (in programma per il week-end) che ho deciso di regalarmi: gita di due giorni e mezzo al Parco Nazionale Jim Corbett, il primo parco dell’India.
Partiamo venerdì pomeriggio, dopo aver aspettato che tutti abbiano finito di lavorare. Siamo in cinque: io, Giuliana (una bella bionda piemontese), Marcus (il suo ragazzo svedese), Sasha (una palermitana, stagista come me) e Manoj (un ragazzo indiano che lavora all’Ambasciata cilena). Li vedete nella foto. La bionda e la mora ho già spiegato come distinguerle, l’indiano lo riconoscete subito, lo svedese è quello che fa lo “spiritoso” col binocolo… Nella foto siamo su una jeep... Ma di questo ne parleremo poi...
Anche stavolta viaggiamo con l’autista. Non è possibile andare in treno, essendo il parco irraggiungibile se non con la macchina e la stazione più vicina a due ore di auto… Decidiamo (in super-ritardo, ovvero… poche ore prima di partire) per un’auto da 7 posti. Il prezzo è piuttosto buono. Dove mai sarà l’inghippo? Subito svelato: l’auto è un bel catorcio-scassone dell’anteguerra, guidata da un simpatico vecchino sikh che, pur essendo in età avanzata (ci ha poi rivelato di avere ben 69 anni…), se la cavava molto bene, a differenza dell’auto, che durante il tragitto:
1. appena usciti da Delhi ha avuto problemi con l’acqua, che ha iniziato a zampillare fuori dal radiatore (così si chiama quell’aggeggio?), non si sa bene perché: forse era poca, forse era andata in ebollizione con i 45-50 gradi dell’esterno, chissà… poco importa! Io e Sasha, sedute una accanto all’altra, ci guardiamo, incrociamo le dita e speriamo di arrivare alla meta sane e salve! Si aspetta un po’ e si riparte...
2. sulla via del ritorno avrà invece un problema di tipo diverso: ruota forata da cambiare… Viste le strade dissestate, la cosa non mi stupisce affatto… Si aspetta che il cric indiano faccia il suo lavoro e si riparte!!!
Venerdì percorriamo i 250km di strada abbastanza a rilento, causa traffico per uscire da Delhi e i problemi con l’auto, e arriviamo all’hotel a mezzanotte in punto (per dare un’idea dei tempi, eravamo partiti alle cinque e mezza). Viaggiamo di notte e sballonzoliamo parecchio, ma siamo tutti allegri e carichi di aspettative: non speriamo di certo di avvistare una tigre, ma almeno di vedere qualche bell’animaletto esotico in libertà e di goderci la natura, dato che nella città in cui abitiamo il traffico, l’inquinamento e lo sporco la fanno da padroni…
Riuscire a vedere un bellissimo cielo stellato è già la mia prima conquista. Lontani dalle luci dei centri abitati, al di fuori della cappa di polvere e inquinamento di Delhi, le stelle SI VEDONO! Che fortuna sapere che le stelle esistono pure in India!!!

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