DIRETTAMENTE DALL'INDIA...

Tre mesi su un altro pianeta... Oppressa dal caldo e "attaccata" dalle zanzare... Carica di curiosita'... Pronta a scoprire una cultura totalmente diversa dalla mia...

Monday, July 23, 2007

MUSICA E DANZE INDIANE… Mesmerizing…


Alcuni di voi già sanno quanto mi piaccia il termine inglese “mesmerizing”… E come mi piacerebbe utilizzarlo in una serie infinita di circostanze… Oggi lo utilizzo in tutta tranquillità perché… ebbene sì, l’arte di qui ha davvero un grande potere ipnotico su di me… Direi proprio che mi cattura, mi incanta e mi affascina. Potrei stare lì ore ad ascoltare un concerto di musica classica indiana, oppure ad osservare delle danze tradizionali indiane… Davvero ore ed ore…
Non ci sono molte altre cose in questo Paese che provocano un tale effetto su di me.
Sì, è vero, decisamente tutto mi incuriosisce… e ci sono cose che mi affascinano molto… Ma l’arte... ah, l’arte!

La musica. Pochi strumenti: tabla, sitar, veena,… Strumenti di legno, decorati a mano, che emettono melodie molto semplici, ma dai timbri per me così nuovi… I musicisti si siedono per terra, abbigliati nei loro vestiti tradizionali: una lunga curta per gli uomini e dei bei sari colorati per le donne… Tutti pieni di gioielli e con i loro bei pallini rossi o neri sulla fronte…
Già il fatto che si siedono per terra dà l’idea di una cosa semplice, più familiare e più condivisa con il pubblico. I movimenti, al solito (come tutto qui) sono lenti e rilassati… Non ci sono grossi cambiamenti di tonalità o di melodia, ma le musiche sono varie e pezzi più lenti si interscambiano con brani ben più movimentati… Suoni acuti e suoni gravi convivono… Voci un po’ roche, a volte gravi, a volte acutissime, cantano. Sembrano più che altro delle dolci urla, che rispettano gli stessi tempi degli strumenti… Ovviamente non capisco le parole, ma ho questa strana impressione che comunque non dicano un granché… Chissà. Ogni tanto capto qualcosa, ma molto poco.
Rimango ipnotizzata ad ascoltare. Posso chiudere gli occhi ed immaginare le storie di alcuni di questi canti, oppure vedere i begli indianini abbigliati a festa che cantano canzoni di gioia in onore della loro divinità… Stupendo.

La danza. Ci eravamo andate una volta, a Torino… Marta, Katia ed io… Eravamo andate a vedere uno spettacolo di danze indiane. Interessante, ma un po’ spaventoso… Il volto truccatissimo della ballerina, che mostrava le sue faccette più buffe e strane possibili, ci aveva lasciate un po’ scettiche… O, per lo meno, aveva lasciato ME un po’ scettica. Abiti coloratissimi e tanti sonagli. Bracciali, collane ed una parrucca pesantissima… Una bella ragazza, con chili e chili di trucco sul volto… Quasi una bambola. Marta aveva detto che sembrava un clown… Verissimo. Il risultato era stato interessante, ma non poi così meraviglioso…
Ora, senza nulla togliere alla bella ballerina italiana che si era sforzata di fare un intero spettacolo di danze indiane, il paragone, dopo che ho visto quelle originali, proprio non sussiste! Le ballerine indiane sono tutta un’altra cosa.
Qui con le danze si raccontano delle vere e proprie storie… È un’arte stupenda. Le faccette non sono buffe o spaventose: sono chiare, esplicite, e divertenti… La musica è semplice e serve solo ad accompagnare la ballerina che si esibisce. Sono solo tamburi. Una voce racconta quello che sta succedendo. La ballerina rappresenta coi gesti ciò che la voce racconta. Ai piedi, dei sonagli rumorosi. Al collo, decine di collane. Chili e chili di parrucca e cappello sulla testa. Braccia e gambe spuntano appena appena da quell’ammasso di vestiti che circonda il corpo minuto della ballerina. Anche in questo caso, potrei ascoltare ed osservare tutte le storie di tutti gli dei d’India ed avere ancora voglia di stare lì…

0 Comments:

Post a Comment

Subscribe to Post Comments [Atom]

<< Home