DIRETTAMENTE DALL'INDIA...

Tre mesi su un altro pianeta... Oppressa dal caldo e "attaccata" dalle zanzare... Carica di curiosita'... Pronta a scoprire una cultura totalmente diversa dalla mia...

Sunday, May 27, 2007

MALESSERI… E tutti mi dicono: “Tranquilla, Marta, è l’India!”

Eccola qui… È arrivata… La stavo aspettando. Dicevano tutti che una bella visita dal dottore è un modo come un altro, forse il più comune, per inaugurare la propria permanenza qui in India. E così è stato: dal dottore (dalla dottoressa, per l’esattezza, una simpatica signora indiana che ha studiato a Londra e che quindi comprende perfettamente i problemi di noi occidentali sfigatini, che qui in India sembra proprio non possediamo alcun tipo di anticorpo…) ci sono andata giovedì, dopo tre nottate insonni e due giornate passate poi a letto a cercare di recuperare le forze (sapete tutti come io amo molto poco prendere medicine e andare dal dottore, quindi ho voluto aspettare che il male passasse da solo, ma così non è stato, ovviamente!)
Il famoso “male d’India”: quel malessere che ti prende un po’ all’improvviso e sembra proprio che ti succhi via tutte le forze… Che ti costringe a letto, perché anche stare in piedi e fare un solo passo diventa troppo faticoso… Che genera strani movimenti nel tuo ventre e fa del bagno il tuo migliore amico… il luogo della perdizione! E il caldo che fa in questo periodo dell’anno di certo non aiuta affatto!! Fa diventare ancora più deboli e fiacchi, e fa venire una gran voglia continua di dormire…
A proposito del calore, giovedì è capitata una cosa buffissima: mi stavo misurando la temperatura, per vedere se avevo o no la febbre, e il termometro ha iniziato ad andare da solo… all’aria… Misurava la temperatura interna di casa: 32°… 33°… 34°… Per fortuna sui 34° si è fermato: la mia stanza non aveva la febbre!! Potete immaginarlo? 34° al chiuso, con un ventilatore che va in continuazione, per far girare un po’ l’aria… E nemmeno la notte si scende al di sotto di tale temperatura…
Ora due parole sullo studio medico indiano dove sono stata, per farvi fare le solite risatine della giornata.
Lo studio consiste in una stanzetta, situata nello stesso palazzo dove la dottoressa abita, ma al piano superiore rispetto al suo appartamento. Arrivo lì con Sara, la ragazza che mi aveva consigliato il posto. La dottoressa non c’è. È uscita. Le domestiche parlano solo hindi. Non capiamo quasi nulla di quello che ci dicono, ma riusciamo a trovare il modo per farci dare il suo numero di telefono e riuscire così a fissare un appuntamento. Per fortuna, però, proprio in quel momento, arriva lei, gentilissima, mi chiede di aspettare 15 minuti e poi è a mia disposizione. Entro nello studio. Io, occidentale, abituata al lettino sterilizzato, e agli studi italiani, pieni di apparecchiature e aggeggini, rimango abbastanza colpita nel momento in cui entro in questo posto, che sostanzialmente è una camera da letto. Letto matrimoniale al centro della stanza, una scrivania con sopra uno stetoscopio e dei fogli, e poi un paio di sedie per i pazienti. Niente lettino, niente bilancia, niente tavole per la vista, nessun libro di medicina, nessun armadietto contenente medicinali, niente di tutto quello che potrebbe farmi sembrare quella camera da letto qualcosa di diverso da una semplice camera da letto. Per visitarmi, la dottoressa mi fa sdraiare sul lettone (comodo… un bel pisolino l’avrei fatto volentieri…), mi riempie di domande e alla fine mi scrive quali medicine devo prendere e con quali dosi. Pago 400 rupie (circa 7 euro) e la visita è terminata.
Vado poi in farmacia. Per altre 90 rupie (1 euro e mezzo, circa) compro i tre medicinali prescritti. Che non si vendono, ovviamente, nello scatolino, con il foglietto illustrativo, ecc ecc, come in Italia. No. Ti aprono la scatola, e ti tagliano dalla confezione il numero esatto (o poco più) di pillole di cui tu hai bisogno. Geniali, questi indiani, ad evitare gli sprechi!!!
Per fortuna, dopo l’intervento della dottoressa e della chimica-farmaceutica, sono tornata in me, con i miei soliti sorrisi, un colorito ed un aspetto decisamente più sano rispetto a quello di qualche giorno fa, ed i miei soliti occhi grandi, non più tanto assonati. Si riparte!

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Ti auguro di riprenderti in fretta, cavolo non ci voleva, ma proprio come dici tu, è un'esperienza in più! Un abbraccio dall'Europa, bisou
Marion

May 31, 2007 at 5:01 AM  

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